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                      Lungo 
                        lo "Stradon del Friularo" il turista incontra 
                        anche quelle nuove realtà della ristorazione rurale 
                        che sono rappresentate dagli agriturismi: cucina casereccia 
                        con produzioni non di rado biologiche, con visibili allevamenti 
                        terra di polli e faraone, anatre e oche, con conigli e 
                        maiali alimentati come Dio comanda, con le ordinate campiture 
                        degli orti, i filari delle viti dritti come spade, gli 
                        alberi da frutto disposti secondo le regole del brolo. 
                         
                        In alcuni di essi si può anche soggiornare per 
                        fare vacanza alla maniera antica e fascinosa della villeggiatura, 
                        in altri è offertà la possibilità 
                        dell'equitazione. Ma è a tavola che l'agriturismo 
                        dispiega il meglio della sua proposta: le peculiarità 
                        gastronomiche. 
                         
                        Piatti semplici secondo tradizione pavana: tagliatelle 
                        fatte in casa con la "mescola" (mattarello); 
                        ragù di carni della "corte" e sughi di 
                        verdure; galline e faraone bollite; anatre e oche arrosto; 
                        pollastrelli ai ferri e in umido; insalate freschissime 
                        e verdure fritte o al tegame; conigli al forno e alla 
                        cacciatora; salumi genuini con panbiscotto o polenta abbrustolita; 
                        carni di maiale in vari modi: costicine, fegato, rognone 
                        e cuore ai ferri; arista di maiale arrosto o al latte; 
                        bracioline alla griglia o in padella; ossi e piedini bolliti. 
                         
                         
                        Caserecci anche i dolci: torte di mele e di pere; crostate 
                        di confetture (di prugne, di ciliegie, di mele cotogne, 
                        di fichi, di albicocche); pinze invernali con fichi secchi 
                        e uvette; rustiche ciambelle e soffici focacce; frutta 
                        sciroppata preparata amorevolmente dalla padrona di casa, 
                        la stessa che con i secondi piatti avrà proposto 
                        anche i "suoi" sottoaceti e le "sue" 
                        verdure conservate sott'olio. 
                         
                        Cibi semplici ma dai sapori decisi che richiedono, di 
                        volta in volta, di piatto in piatto, il Friularo normale, 
                        il Friularo Riserva, il Friularo da vendemmia tardiva 
                        e il Friularo Passito: un'enoteca che offre le etichette 
                        più prestigiose della produzione vinicola del territorio. 
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